In ogni epoca è esistito il presente con conoscenza del passato e una sana dose di aspettativa sul futuro: com’è cambiato, nel tempo, il mestiere di quello che oggi tutti chiamano BARBER?
In ogni epoca i mestieri erano innovativi, vecchi, attuali. A ogni individuo è data facoltà di sognare, e segnare, il cammino del domani. A ogni “barbitonsore “è data la facoltà di riprendersi dalle ombre nelle quali erano stati gettati per incompatibilità con il tempo . Questi sembravano oramai fuori “moda”(mercato, obiettivo, dinamismo, apprezzamento), oltre gli anni 80 non reggevano più il confronto con una industrializzazione dei servizi. L’escalation di prodotti da barba fai da te, tonsura dei capelli fai da te, incapacità spesso da parte dei medesimi a innovarsi, il fascino del nuovo inteso come saloni unisex, capaci di offrire ambienti e mentalità “giusta”capace di far sentire attuali i clienti, trasformazioni socio-culturali ed economiche, capaci di regalare capacità di acquisti sempre con maggior valore aggiunto o di maggior prezzo.
Poi nel trascorrere del tempo ci si rende conto che ogni mestiere in quanto artigianale, ha nel suo DNA la possibilità di rinnovarsi adeguandosi prima per sopravvivenza, poi per riscoperta di gesti e valori.
Da questi valori si è generata la possibilità di rivedere in seno alla società la ricostruzione di luoghi come nel mio “salotto da bagno”, dove si viene definiti TRICOESTETI. Luoghi che sempre più spesso diventano, come detto, salotti per concedersi attenzioni, per stare da soli, come diceva la famosa Opera il “barbiere di Siviglia ” uno alla volta per carità. Il barbitonsore praticava la sua attività in TONSRINE, così erano chiamati i luoghi di lavoro, oggi i termini si sprecano, uno su tutti il barber, e ciò deve far capire che tutto si evolve e che per tutto si è dilatata l’opportunità di esistere.
È chiaro che più che in passato la costruzione di un luogo dove il barbitonsore può svolgere la sua attività nasce rispondendo a tutte le regole di mercato necessarie a renderlo appetibile al cliente.
Marketing, psicosociologia, materiali, forme, luci, colori, disposizioni, comunicazione, spazi, insonorizzazione, teatralità del luogo (capacità di trasformarsi durante il giorno), eco sostenibilità, prodotti, procedure e tanto altro rendono il luogo a misura di essere umano, dove l’unica realtà a disposizione è quella reale, così come lo si fa oggi….unica differenza? Oggi siamo noi, io, Andrea, Fabio, Vito, Filippo etc ossia persone presenti, capaci di confrontarsi con le attuali esigenze che non sono poi così diverse dal valore relativo del passato.
Per molti il ricordo del barbiere è più iconografico che di reale conoscenza, e come spesso accade, vorrebbe che nulla cambiasse per il bene dei ricordi, ma se nessuno si impegna a scrivere storia nuova non potremo lasciare traccia del nostro passaggio.
Del mestiere ci portiamo via tutta l’esperienza acquisita e al futuro sommiamo i nostri errori e i nostri successi. È così che si rigenerano i mestieri con caparbia volontà di esistere e per far questo ci si è reinventati migliorando innanzitutto gli operatori, i luoghi, ma anche, cosa estremamente importante, i fruitori dei servizi, perché solo loro possono rendere attuale e importante lo sforzo di chi si è impegnato a offrire arte e artigianato con regole rivisitate e cultura del sociale molto più in linea con l’oggi.