“Il Cliente ha sempre ragione”. Questa è, forse, la frase che si sente dire più spesso chi possiede un’attività. Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con Francesco Cirignotta.
” Il cliente ha sempre ragione? Sì, a casa sua. Ritengo che ricevere un servizio debba significare interagire, accogliere il servizio e non cercare il servo.
Ultimamente noto che la grande problematica che si verifica nei saloni è che la difficoltà del CLIENTE di saper apprezzare parte sempre dal presupposto che sarà FREGATO/A.
Poiché il cliente paga, ritiene di avere il diritto di pretendere.
Ma pretendere cosa, esattamente? Dal mio punto di vista i clienti pagano per ricevere un sapere, per avvicinarsi ad un risultato condiviso, non a quello della copertina.
Il cliente va accompagnato nella comprensione di questo concetto: il risultato si cerca e si ottiene lavorando sulla persona che abbiamo di fronte, sulla sua personalità e valorizzando le caratteristiche specifiche di ciascuno.
Le aziende sembrano ancora vivere nel timore reverenziale di contrastare il mercato, che va sfruttato per il proprio tornaconto senza considerare che, come diceva il buon Fabris, economista che da poco ci ha lasciati, che il CLIENTE sarebbe divenuto un CONSUM-ATTORE, un CONSUM-AUTORE.
Le aziende fanno credere di far fare la parte attiva al cliente mentre così non è. Le scarpe che disegnate per voi diventano patrimonio dell’azienda, i dati che lasciamo personali diventano patrimonio dell’azienda.
Il RE è nudo, diceva un bambino al passaggio dell’egocentrico RE.
Il buon senso ha, per fortuna, la facoltà di poter rimettere i pezzi nella giusta posizione ossia il cliente domanda , il professionista risponde.
Il professionista non sia ingordo e il cliente non dovrà difendersi.
Il cliente sia il più possibile dignitoso nel rispettare e il professionista preparato per operare.
Ad un cliente che chiede alla proprietà “ma mi fa lavare la testa dalla ragazzina?”, risponderemo, con garbo e fermezza, che abbiamo scelto di dedicare tempo e denaro per formare un futuro professionista competente e preparato.
La responsabilità dei professionisti è certamente quella di migliorarsi, lo si fa per la propria esistenza umana e professionale, quella dei clienti è quella di non pensare che un servizio sia l’acquisto su internet con sconti e ricezione del pacco a casa. Ricevere un servizio è capacità di accogliere, partecipare e mettere il professionista nelle condizioni ideali per poter dare il meglio di se.
Il professionista deve saper accogliere, ascoltare , accompagnare nelle scelte, saper educatamente e responsabilmente rispettare il cliente che da oggi mi farebbe piacere fosse indicato con il NOME DI , RELAZIONE
così da poter a fine giornata potersi domandare, quante relazioni abbiamo avuto oggi?
Solitamente si dice che da soli si va veloci ma, insieme, si va lontani.
Cari clienti , da parte di una delle più antiche categorie dell’artigianato e da parte dei ministri della vanità e bellezza , vi chiediamo, cortesemente di non creare problemi gratuitamente.
Ciò che vi chiediamo è: guardiamo insieme il valore di ciò che si sta facendo e rendiamo il momento il più gradevole possibile, da soli non ci riusciamo.”