Stile: impossibile non parlarne quando si è un professionista della bellezza.
“Lo stile è la nostra firma, quello che ci permette di distinguerci dalla massa e di farci riconoscere – ci racconta Francesco Cirignotta. Ma lo stile va oltre questo e parla agli altri di noi: racconta le nostre realizzazioni, i nostri pensieri, il nostro approccio alla vita e al mestiere. E’ attraverso lo stile che diventiamo immortali. Non è un caso che lo stile cambi nel tempo, andando a rappresentare le fasi della vita che via via ci troviamo ad affrontare.
Ma non si può parlare di stile senza parlare di Arte, ambito in cui uno stile, per essere riconosciuto, deve seguire degli schemi e delle regole precise. Fino a quando non arriva qualcuno che fa proprio quello stesso stile e ne varia alcuni dettami o lo stravolge completamente. Ecco che allora esso si rinnova e diventa senza tempo.
Prendiamo, per esempio il Dandismo, uno stile nato dalla ribellione della vecchia classe aristocratica e dalla loro voglia e necessità di essere diversi e distinti dalla nuova borghesia in ascesa. Un chiaro esempio di come un comportamento diventa stile. Dietro a questo c’è spesso una motivazione di ampio respiro: prendiamo ad esempio gli anni ’50, ’60 o ’70 in cui lo stile diventa espressione di un sè che cambia, non in senso individuale ma di gruppo sociale (l’emancipazione femminile passa anche dal taglio dei capelli e dall’abbigliamento).
A volte lo stile diventa addirittura nazionale e afferisce non solo alla moda ma al modo di parlare, al linguaggio non verbale e all’approccio alla vita in senso più lato.
Grazie al mio mestiere mi accorgo osservando che ogni individuo pur volendo spesso rifarsi a dei canoni ben precisi di stili, essendo lui figlio del suo tempo e della sua vita , involontariamente determina uno stile nuovo, il SUO.
Lo stile è libero, è democratico è formale ed informale, a volte ne è l’abito e a volte ne è l’accessorio, lo stile che diventa un codice per la decodifica e la riconoscibilità.
Attenzione, però!
Coloro che desiderano rispettare lo stile del quale vogliono “vestirsi” acconciarsi e rappresentarsi devono essere coscienti e consapevoli delle sfumature , dei contesti e della condizione socio economico politica del tempo di riferimento perché è vero che lo stile si adatta a tutto , ma è altrettanto vero che Lui è la cartina tornasole degli imbecilli.