In chiusura di un anno sicuramente complesso e complicato ci siamo interrogati, insieme a Francesco Cirignotta, sul futuro che ci attende e su come affrontarlo al meglio.
L’emergenza sanitaria che ci ha colpito nell’ultimo anno ci ha messo di fronte alla necessità di ripensare il nostro approccio alla vita, alla società, alle relazioni umane. La crisi sociale ed economica che ne è scaturita ha (ri)portato a galla un valore di comunità e destino comune che si era andato perdendo.
“Credo che, oggi più che mai, il futuro debba essere fatto di condivisione e compartecipazione degli individui al fare e al sapere comune. La tecnologia giocherà senza dubbio un ruolo sempre più importante e ci darà grande supporto in tutti gli ambiti della vita. Ma se la tecnologia è a supporto dell’Individuo e delle sue necessità è su questo aspetto che occorre focalizzare la nostra riflessione sul futuro. Per questo, dal punto di vista sociale, vorrei coniare un termine, Illumanesimento. Si tratta della fusione fra Illuminismo, che vedeva l’Intelletto al centro dell’uomo, Umanesimo, in cui l’Uomo era al centro della società e Rinascimento.
In questa aggregazione mi immagino la Rinascita, una rinascita dettata sempre dal valore dell’Individuo.
A cosa servono, mi chiedo, aziende che fatturano migliaia di miliardi se questa prosperità economica non si traduce poi in un vantaggio effettivo per gli individui che abitano questa terra?
Mi sembra che nel presente si sia persa la misura dell’unico vero obiettivo che l’uomo ha su questo pianeta, ossia continuare a vivere, a portarsi avanti, ad evolversi a protrarre la propria permanenza sulla terra.
Quando anni fa iniziai a studiare mi ricordo che i negozi, le botteghe, i luoghi di rivendita erano il tessuto sociale che teneva insieme economia e individui. Ecco, mi farebbe piacere riassaporare questo termine all’interno di una città, dove il negozio, il negoziante ha la responsabilità di essere e rappresentare il tessuto sociale come una ragnatela, come tante molecole che, insieme formano un corpo.
Di fatto, una società senza tessuto sociale si altera. Il termine di tecnologia, futuro, miglioramento, evoluzione dobbiamo sempre immaginarcelo a favore e non contro l’individuo.
Questo è uno dei grandi errori che stiamo compiendo, ci stiamo dimenticando di dover utilizzare tutto a favore di tutti noi.
Il futuro è l’autostrada che ci permetterà di migliorarci e non estinguerci.”