Il nostro personale omaggio a tutte le donne e alle loro innegabili doti in questa giornata di ricordo e celebrazione.
Siamo tornati da Francesco Cirignotta e a lui abbiamo chiesto, in occasione di questa festa della donna, che cosa pensa del ruolo professionale che le donne stanno acquisendo anche nel mondo della barba.
“Ciò che invidio alle donne è la loro capacità di indignarsi e di stupirsi, queste doti le rendono sempre rinnovabili rispetto alla società. Sono e restano loro che stabiliscono la “moda ” del momento del mondo maschile. E’ chiaro che come i pavoni dobbiamo essere scelti e come loro dobbiamo mettere in evidenza la peluria, sinonimo sbagliato di machismo.
Il trend delle barbe e il rapporto con le donne la dice lunga su questa linearità, se alla donna piace, l’uomo la fa crescere, diversamente, qualche problemino di coppia ogni tanto si verifica.”
Oggi parliamo di barbieresse, che cosa ne pensa?
“Le barbieresse sono ritornate in forte presenza nel mondo della barberia italiana e mondiale per curare e dare forma allo stile dell’uomo. Ma non sono un’invenzione moderna, tutt’altro.
Le barbieresse, da sempre presenti nei saloni da barbiere pur senza uno specifico riconoscimento, nascono da un semplice bisogno. Il loro artigianato nasce per rispondere ad una specifica esigenza, quella di dedicarsi a chi aveva necessità del loro operato.
Un po’ come le crocerossine che oltre a curare le ferite curavano anche l’igiene e, quindi, la barba. Il valore assoluto è la validità della necessità.
La loro funzione è identica sia la maschile che al femminile, ci si occupa del capelli e delle barbe, sia da radere che da forgiare. Definirle con il termine di barbieresse per distinguerle dal maschile barbiere è stato, a mio avviso, un gesto di valore.
Mi piace pensare all’8 marzo come ad una commemorazione del valore e delle doti delle donne nella società piuttosto che ad una festa. A loro quindi non vanno i miei auguri ma l’espressione di tutta la mia stima!”