Tra le ultime novità in materia di tecniche di colorazione c’è sicuramente il fluid hair painting, ideata dalla colorist KL Christoffersen. Per eseguire questa colorazione la chioma viene suddivisa in ciocche che sono poi stese su un piano, su queste ciocche viene poi applicata la tinta in diversi step. Nella prima fase i capelli vengono raccolti sulla sommità del capo, lasciando sciolti solo quelli all’altezza della nuca: una volta applicata la tinta, i capelli sono ricoperti con della pellicola. A questo punto si passa al secondo strato. Ad ogni livello viene applicata una nuance diversa, inoltre, la tinta non è applicata sempre nello stesso modo sulle lunghezze, il che permette di creare delle sfumature sempre nuove e personalizzate sulla base dell’incarnato, del taglio e della forma del viso della cliente. In genere, comunque, le nuance più chiare o i colori più vivaci si applicano sulle punte mentre vicino alla cute si opta per un colore più vicino a quello naturale o comunque di una tonalità più scura rispetto alle altre.
Questa tecnica, come spiegato dalla sua inventrice KL Christoffersen è, di fatto, una variazione del balayage rispetto al quale, però, si ha maggior controllo sulla stesura della tinta e, di conseguenza, sulla resa definitiva del colore sulla chioma. Inoltre, poiché le ciocche vengono stese a ventaglio su un tavolo, non ha importanza il taglio di capelli della cliente perché il colore risulterà comunque multidimensionale.